Proprio in quella partita però succede un fatto che è destinato a cambiare completamente il corso della stagione viola: l’ala sinistra Bizzarri, infatti, s’infortuna gravemente e ciò scombussola completamente i piani tattici di Bernardini. Bernardini però ha un chiodo fisso in testa: si chiama Julinho Botelho ed era l’ala titolare del Brasile ai mondiali del 1954 in Svizzera. Callejon ha simulato orrendamente e si chiama rubare. Il comunicato passa poi brevemente in rassegna i numerosi trofei vinti «dal più prolifico dei goleador» della casa blanca, con 451 gol messi a segno in 438 partite disputate con la maglia numero 7 sulle spalle. Per quasi due mesi gli atleti-soldati contribuirono alla difesa di Madrid, che divenne ben presto una lotta casa per casa tra bombardamenti quotidiani, colpi di artiglieria e cannonate dei carri armati. Esperienza che gli permette di vivere l’ultima illusione: torna in Italia, alla Roma, per dimostrare qualcosa più a sé stesso che ad altri. Un ragazzo troppo fragile, che vinse contro tutti meno che contro sé stesso.
Nonostante il bolognese Sarti abbia visto per la prima volta il mare qualche mese prima durante una delle sue prime trasferte con la Fiorentina, Bernardini vede che il ragazzo ha la stoffa del campione: il futuro portiere della Grande Inter è infatti un portiere glaciale, dotato di un innato senso della posizione, talmente sobrio e lineare da rischiare solo quando necessario la parata in tuffo per i fotografi. Per consentire all’argentino piena libertà in attacco Bernardini però obbliga i suoi centrocampisti a scalare a protezione della difesa: l’interno destro Gratton retrocede così in mediana assieme alla finta ala Prini, mentre il mediano Chiappella scende al fianco dell’anziano stopper Rosetta (già riserva di Rigamonti nel Grande Torino) che si trova a mal partito a marcare da solo il centravanti avversario. Alla quinta giornata il Dottor Pedata fa esordire all’ala sinistra un mediano puro come Maurilio Prini, l’esperimento convince perché la Fiorentina sbanca Bologna con un secco 2-0 che fa esplodere letteralmente la stagione viola. I problemi per il tesseramento di Julinho ci sono e sono angusti: la FIGC ha infatti posto un severo limite al tesseramento di giocatori stranieri, i dirigenti viola aggirano però l’escamotage trovando all’asso brasiliano un avo lucchese che in realtà, si scoprirà anni dopo che in realtà era un prete!
Penosi, davvero penosi tutti da un allenatore incapace di dare in tre anni un’identità alla squadra o trasmettere un po’ di entusiasmo e di fame, eppure capace di rispondere impermalosito ad ogni obiezione. Oltre a taroccare l’albero genealogico, Befani e i suoi uomini per passare dal dire al fare, decidono di svenarsi in sede di mercato pur di accontentare il proprio allenatore e mettono sul piatto della Portuguesa 5.500 dollari. Eppure non è assurdo pensare che l’imminente Clásico sia soprattutto uno spot per il mercato asiatico, dove le due rivali vantano parecchi interessi. Raccontano i giocatori del Real Madrid che i rivali del Milan non guardavano nè loro nè il pallone, guardavano solo Baresi. I compagni obbedivano ciecamente alla sua autorità e ai rivali mostrava le sapienti regole del calcio, aperte alla pagina che parla del fuorigioco. Già alla seconda giornata Bernardini inserisce l’interno Mazza con la maglia numero undici, ma l’esperimento non convince perché l’ex interista non copre a dovere quando i suoi compagni difendono. I compagni di squadra Ivica Dragutinović e Andrés Palop furono i primi ad accorrere verso di lui.
Questo non vuol dire che la Juventus non avesse un approccio aggressivo in zona palla: come sempre, infatti, la squadra di Max Allegri effettuava marcature preventive a uomo sugli appoggi del portatore palla. Il classe 1991, che con la squadra della sua città natale ha vinto una EuroChallange nel 2014, viaggia a 8.8 punti e 4.9 rimbalzi di media, partendo sempre titolare. Entrato nella Hall of Fame nel 1983, Bradley si dedicò all’altra sua grande passione, la politica. In campionato i gigliati centrano invece due secondi posti consecutivi, il Milan di Schiaffino e Liedholm e la rinata Juve di Charles e Sivori hanno infatti maggior fame e continuità e si cuciono così il tricolore. ’Hagi, contribuendo a vincere quattro titoli turchi consecutivi, due Coppe di Turchia e due Supercoppe nazionali. • La squadra spagnola ha passato gli ottavi quattro volte, uscendo solo nella prima occasione contro il Porto nel 2008/09. Più di recente ha eliminato il Bayer Leverkusen con un 4-2 complessivo nel 2016/17 (4-2 t, 0-0 c). Una presa in giro verso gli ultras interisti che hanno spesso mostrato striscioni di chiara natura antisemita, fatto striscioni “rossoneri ebrei stessa razza stessa fine” (anni 80) o fischiato giocatori di colore, mentre in squadra quell’anno ne avevano quattro.
È possibile trovare maggiori informazioni su maglia real madrid 2025 2026 sulla nostra homepage.