1971, quando assunse il definitivo nome «Cagliari Calcio». Eccezion fatta per alcune sperimentazioni passate legate all’ambito tecnico, gli sponsor sulla maglia del Cagliari – sia fornitori tecnici sia marchi pubblicitari – comparvero ufficialmente all’inizio degli anni 80 del XX secolo, con l’acquisto della società da parte di Alvaro Amarugi e la contemporanea rimozione del divieto di sponsorizzazione sulle divise da parte della FIGC. Sempre nel 2007, in occasione delle celebrazioni per il centesimo anniversario di fondazione del club, venne realizzato un logo speciale: lo stemma era circondato da una striscia dorata distanziata dallo stemma, nella parte superiore c’era scritto 1908-2008 e nella parte inferiore 100 ANNI INTER. Lo slogan nazionale «Pura Vida» qui sembra totalmente assente, per una doppia maglia che probabilmente abbiamo già visto da qualche parte – seconda divisione boliviana, ci pare. Dopo un solo anno d’attività, l’US Terni si fonde a sua volta con il Football Club Terni, dando vita all’Unione Sportiva della Società Terni che nel 1926-27 gioca un altro torneo d’avanguardia; si va a uno spareggio finale al Motovelodromo Appio di Roma contro il Savoia, che viene battuto 1-0 con conseguente promozione nel campionato di Prima Divisione. Il Cagliari viene citato anche nei film Asso del 1981, con Adriano Celentano, dove il poliziotto sardo interpretato dall’attore Sandro Ghiani discute con il commissario della partita Inter-Cagliari; in Tre uomini e una gamba del 1997, commedia del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, in cui viene fatta ironia sulla squadra sarda menzionando, come episodio coraggioso di Aldo, l’aver «messo 2 fisso a Inter-Cagliari», ovvero pronosticando una vittoria esterna contro i nerazzurri in una schedina del Totocalcio; e in Tifosi del 1999 dove lo steward di un aereo, tifoso del Cagliari, chiede il risultato finale della partita della sua squadra del cuore.
Epica è l’ultima partita di campionato contro la Pistoiese, giocata tra le mura amiche con il sostegno di oltre 12.000 tifosi. Dopo il vantaggio iniziale firmato su punizione da Nicolò Corticchia, i marsicani ribaltano la partita nel secondo tempo, ma le reti di Nicola Santirocco e Jonatan Alessandro al 92º e 95º minuto ribaltano ancora il risultato (2-3) e fanno esplodere di gioia gli oltre 700 tifosi aquilani accorsi allo stadio. Il primo giocatore della società cagliaritana a giocare nella nazionale italiana è Gigi Riva, che esordisce il 27 giugno 1965 in Italia-Ungheria (1-2): l’attaccante veste la maglia dell’Italia sino al 1974, segnando 35 reti in 42 presenze (primo cannoniere azzurro di tutti i tempi), vincendo il campionato d’Europa 1968 e arrivando secondo al campionato del mondo 1970. Nel periodo successivo all’approdo del club in massima serie, vestono l’azzurro anche Francesco Rizzo, Pierluigi Cera, Roberto Boninsegna, Sergio Gori, Comunardo Niccolai, Enrico Albertosi e Angelo Domenghini: nella lista dei convocati per il Mondiale messicano del 1970 ci sono ben sei elementi rossoblù, freschi campioni d’Italia.
Se sei un appassionato di calcio, sai bene quanto sia importante avere una maglia personalizzata della tua squadra del cuore. La rivista ufficiale del club è Cuore Rossoblù: fondata nel settembre del 2006 con il formato magazine, dall’ottobre 2018 esce ogni primo venerdì del mese in formato berlinese abbinato al quotidiano regionale L’Unione Sarda. Nel film del 1974 Mussolini ultimo atto di Carlo Lizzani, c’è un personaggio, doppiato da Sergio Graziani, ispirato a Pertini. In una scena del film Malizia (1973), Turi Ferro, Laura Antonelli, Alessandro Momo e Gianluigi Chirizzi seguono alla televisione la partita Catania-Cagliari disputata il 10 marzo 1957 e valevole per il campionato di Serie B. Renato Pozzetto menziona la squadra nel film La patata bollente del 1979, anno coinciso con il ritorno in Serie A della squadra sarda. Nel luglio 2021, la società ha annunciato la partnership decennale con il gruppo assicurativo Unipol e la conseguente cessione dei diritti di denominazione sponsorizzata sia per l’impianto temporaneo sia per il futuro stadio definitivo. Nella stagione seguente, dopo un ennesimo diniego del certificato di agibilità per l’impianto di Quartu Sant’Elena, il Cagliari opta per ritornare al Sant’Elia, che viene ristrutturato parzialmente e messo in sicurezza per consentirne l’agibilità.
Una volta terminato questo, l’impianto provvisorio sarà demolito e riadibito ad area servizi del nuovo stadio. Fin dall’inizio il nuovo presidente dichiara pubblicamente di voler riportare il Mantova ai massimi livelli del calcio nazionale. Nell’attesa del completamento della realizzazione del nuovo stadio, la società ha optato per costruire uno stadio provvisorio in ferrotubi rivestiti (del tutto simile al già citato Is Arenas) nell’area dei parcheggi del vecchio impianto: nacque così nel 2017 la Sardegna Arena, capace di 16 233, nuovo impianto casalingo dei rossoblù. 2023, quando è stato raggiunto l’accordo di sponsorizzazione con ABBI Group, gestore in Sardegna dell’insegna CRAI. Non a caso Giampaolo è sempre stato definito un esteta del calcio e un uomo dotato di una sua ben precisa filosofia, nella vita come nel lavoro. Le tribune provvisorie vennero poi rimosse dall’Is Arenas, che venne riportato allo stato d’origine. Eppure stilisticamente c’è una bella differenza, anche se rinunciare alla maglia a manica lunga non si è poi tramutato in un problema così grave. Nel periodo che va dal secondo dopoguerra sino ai primi anni ’70, il Palermo gioca sei campionati consecutivi in Serie A dal 1948-49 al 1953-54, continuando poi ad alternarsi tra la Serie B e la Serie A con ben cinque promozioni dalla B alla A in meno di venticinque anni, con due campionati cadetti vinti.